Formazione:

a disposizione: Almeida, Alli, Negretti B., Rizzi, Locatelli, Tavasci, Cereghetti T.

Commento:

Riscatto doveva essere e riscatto è stato, almeno in termini di risultato.

Seconda partita di campionato, nella bella cornice del campo al Porto, ospiti della locale squadra del Riarena, i mesolcinesi escono vittoriosi e con i primi tre importanti punti stagionali.

La partita, in special modo nel primo tempo, è stata condizionata dal gran caldo che ha spossato i giocatori. Nonostante una temperatura attorno ai 30 gradi non è stata effettuata nessuna pausa per dissetarsi; sarà da annotarselo per futura memoria.

Da raccontare è una partita abbastanza semplice che vede il Moesa tenere il pallino del gioco, seppur con molti errori tecnici, e i padroni di casa attenti difensivamente a creare densità per poi poter ripartire velocemente in contropiede. È proprio da una situazione di questo genere che nasce il vantaggio per i “granata”. Cross dalla sinistra, spizzata dell’attaccante indisturbato che permette al compagno di reparto di superare Franchi con un bel tocco. Riarena in vantaggio.

Da quel momento il Moesa aumenta ancora il proprio possesso palla, i giocatori non sono brillanti e il pareggio arriva così in modo fortunoso; tiro in porta di Cereghetti che colpisce il palo, Lanza è il più lesto a seguire e deve unicamente spingere in porta la sfera. Pareggio importante in quanto con molta probabilità più passava il tempo e peggio sarebbero andate le cose.

Si arriva così a metà contesa dove, tra un asciugamano, una o più bibite si cercava di raccogliere le forze rimaste.

Inizia il secondo tempo con il sole ormai dietro la montagna; questa modifica climatica rinvigorisce i moesani che effettivamente in due minuti chiudono la pratica prima con Cereghetti, bravo a concludere una bella azione offensiva e subito dopo con Rogic autore di un pregevole tiro “a giro” da fuori area.

Questo “uno-due”, invece di mettere le ali, rilassa i giocatori. Si va quindi avanti senza particolari situazioni degne di nota, eccetto le sostituzioni. Anzi in un paio di occasioni si è rischiato l’”harakiri” e sarebbe stato veramente un peccato.

Riassumendo si può dire di avere raccolto il massimo con fin troppo sforzo. Il gioco di squadra ancora latita, ma, nell’attesa, benvengano le giocate individuali quando necessario.

Si può e sicuramente si deve fare meglio, altrimenti già da subito si rischierà di trovarsi “nella terra di nessuno” a metà classifica e, si sa, a nessuno piace giocare tanto per farlo.

Forza Moesa!